Con una interessante ordinanza pubblicata in data 28 settembre 2022, la Corte di Cassazione è intervenuta su un tema ampiamente dibattuto nelle controversie matrimoniali: il genitore che paga il mutuo ha diritto ad una riduzione dell’assegno di mantenimento, da corrispondere all’ex coniuge e rilasciato in favore del proprio figlio?

La pronuncia della Corte di Cassazione giunge a conclusione di un complesso percorso: la Corte di Appello infatti, in riforma della decisione di primo grado, aveva già ridotto a 500 euro mensili il contributo dell’assegno di mantenimento che il padre doveva corrispondere alla moglie, a titolo di contributo al mantenimento dei figli.
Nella decisione della Corte di appello, tale riduzione veniva concessa perché il padre aveva già a carico la metà del mutuo, contratto dalla moglie per l’acquisto dell’ex abitazione coniugale.

Impugnata la decisione in Cassazione, la moglie ritiene che la pronuncia in appello non abbia tenuto in conto del tenore di vita coniugale, così come delle esigenze dei figli e dei tempi di permanenza della prole con ciascun genitore, nonché le rispettive condizioni economiche dei coniugi.

BONUS BOLLETTE fino a 600,00 euro: come richiederlo

Come già accennato, con l’ordinanza in commento la Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso proposto dalla moglie, confermando nuovamente la correttezza dell’interpretazione operata dai Giudici di secondo grado e dunque l’importo dell’assegno di mantenimento.

In particolare, come è dato leggere nell’ordinanza, “La Corte di Appello ha svolto un’ampia disamina dei fatti acquisiti nel giudizio ed ha riscontrato mediante la valutazione comparativa della capacità economico reddituale delle parti che il padre non poteva superare, in ossequio al principio di proporzionalità dell’esborso dovuto alla capacità predetta la soglia dell’importo per il mantenimento dei figli minori determinato in sentenza, dal momento che era gravato di oneri notevoli e si era dato carico di pagare metà del mutuo contratto dalla moglie”.

A tal fine, prosegue la Corte di Cassazione, “La Corte di Appello ha ripercorso analiticamente la situazione economico patrimoniale delle parti ed ha ritenuto di operare un lieve scostamento rispetto al primo grado, operando una valutazione che in quanto fondata sul già evidenziato principio di proporzionalità contiene il rilievo delle esigenze dei minori e dei tempi di permanenza. Secondo la Corte di Appello, con valutazione insindacabile ed ampiamente e adeguatamente motivata, la somma posta a carico del padre è quella massima sostenibile, alla luce dei riscontri fattuali eseguiti”.

VOLO IN RITARDO? HAI DIRITTO FINO A 600 EURO DI RIMBORSO

La pronuncia in analisi dunque si pone nel solco di precedenti pronunce, già intervenute in argomento, e conferma ancora una volta la centralità che l’analisi economico-reddituale delle Parti assume nella cornice di una efficiente gestione del contenzioso di divorzio e quindi per la determinazione dell’importo di un eventuale assegno di mantenimento.

Per qualsiasi ulteriore approfondimento, non esitate a contattarci tramite l’apposita sezione.

Summary
Il padre paga il mutuo? L'assegno di mantenimento è ridotto
Article Name
Il padre paga il mutuo? L'assegno di mantenimento è ridotto
Description
Assegno di mantenimento ridotto se il padre paga già il mutuo: è questa la sintesi di una recente ordinanza della Corte di cassazione, pubblicata lo scorso 28 settembre 2022, secondo la quale...
Author
Publisher Name
Studio Legale Messina & Partners
Publisher Logo