Il dropshipping è legale in Italia? In questi mesi abbiamo ricevuto numerose richieste di chiarimenti in tal senso, da parte di utenti desiderosi di avviare il proprio business in questo settore, ma pur sempre preoccupati dai possibili risvolti negativi di tale decisione.

Diamo subito una risposta al quesito: ebbene si, il dropshipping è legale in Italia! Tutto qui dunque? In verità, la questione è molto più complessa di quanto possa sembrare, ed al fine di evitare attività di accertamento da parte dell’Agenzia delle entrate

Come spiegato in un altro nostro articolo, il dropshipping è un modello di business con il quale si possono vendere prodotti senza avere un magazzino. Sarà sufficiente gestire un e-commerce e sottoscrivere un contratto con un fornitore, chiamato dropshipper. Nel dropshipping pertanto, il gestore dell’e-commerce non dispone della materiale disponibilità dei prodotti che mette in vendita, in quanto questi restano all’interno del magazzino del dropshipper il quale – a seguito della ricezione dell’ordine – procederà con l’invio del bene direttamente in favore dell’utente finale.

Le modalità di funzionamento del dropshipping, i contenuti essenziali e la redazione del contratto sono ben spiegati all’interno di questa guida operativa, redatta dal Dott. Alessio Messina, founding partner dello Studio legale Giuliano & Partners. Vi consigliamo di leggere l’articolo da loro pubblicato perché offre molti spunti interessanti, per la risoluzione dei problemi più comuni in materia di dropshipping.

Tornando alla nostra domanda dunque, il dropshipping è legale ma per farlo occorre rispettare alcune semplici regole:

  1. in primo luogo, diffidate assolutamente da tutti coloro che vi dicono che per fare attività di dropshipping NON è necessaria una partita iva. Non è così, si tratta di una falsità giuridica che in quanto tale va fermamente contestata. Per fare attività di dropshipping l’apertura di una partita IVA è condizione essenziale. L’apertura di una Partita IVA è gratuita e può essere fatta tramite Agenzia delle entrate, sia presso i loro uffici che telematicamente, avvalendosi del supporto di un commercialista.
  2. oltre all’apertura della partita IVA, sarà necessario iscriversi al Registro delle Imprese presso la Camera di Commercio e alla gestione commercianti INPS. Sarà sufficiente inviare telematicamente la pratica ComUnica con la quale sarà possibile fare le tre cose in elenco con una sola azione, aprendo così la propria ditta individuale.
    L’iscrizione al Registro delle Imprese comporta i seguenti costi:> imposta di bollo: 17,50 euro;
    > diritti di segreteria: 18 euro;
    > diritto camerale da versare ogni anno: dai 44 ai 100 euro.
  3. Sarà infine necessario inviare la pratica SCIA allo sportello SUAP del Comune in cui si svolgerà la propria attività di dropshipping ed essere in possesso di firma digitale e di una casella PEC.

Come vedete, ci sono alcuni passaggi preliminare prima di poter aprire la propria attività di dropshipping. In ogni caso, si tratta di adempimenti abbastanza ordinari per chi è del mestiere, ma che presuppongono un monitoraggio – fiscale e legale – costante nel tempo, al fine di garantire le migliori condizioni per la crescita del business. Per tale ragione, se hai intenzione di aprire un e-commerce per la gestione di un dropshipping contattaci subito, fisseremo un appuntamento ed insieme valuteremo tutti i passaggi necessari per realizzare il tuo sogno.

 

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